martedì 5 novembre 2019

Storia della cucina medievale


Cucina e Magia

 Fin dalle elementari quando si parlava di Medioevo mi si rizzavano le antenne e la mia attenzione aumentava del 1000%. Mentre studiavamo questo periodo storico che dura per oltre mille anni, mi immaginavo e mi immergevo in quella vita sia nobiliare che popolana.
Il Medioevo è un periodo storico che ha portato mille invenzioni ma che ha quei "sapori" che oggigiorno si sono un po' persi e spesso ne vado alla ricerca con i miei piccoli esperimenti culinari.
In casa mia non mancano né libri di cucina (mio padre è un cuoco, mia suocera adorava cucinare quindi leggeva tanto) né libri di magia e a volte cerco di unirli con piatti particolari fatti di quel piccolo ingrediente che fa la differenza.
Ma a me piace fare le cose per bene per cui mi sono documentata su come si viveva e si mangiava al tempo del Medioevo anche perché la mia dispensa sembra davvero essersi fermata a quel tempo...con molto orgoglio direi!😜
Fino all’incirca all’anno mille l’alimentazione medievale è rimasta la stessa dell’epoca romana, per questo molte ricette medievali possono essere prese dal De Re Coquinaria di Apicio. In seguito tramite gli Arabi sono arrivate a noi degli alimenti nuovi quali potevano essere lo zucchero di canna, le mandorle, il riso, i gelsi, le melanzane.
I ricettari medievali risalgono tutti al periodo rinascimentale e hanno numerose differenze rispetto a quelli che usiamo oggi. Nella cucina medievale i ricettari usavano elencare solo gli alimenti da utilizzare senza le quantità e le temperature, mentre i tempi di cottura erano scanditi da preghiere...e qui entra in gioco la strega che è in me e dentro una ricetta ci butto un incantesimo usando o una spezia o un'erba particolare accendendo una candela.
Durante il Medioevo era importante sapere cosa mangiare per la buona salute e la dieta giornaliera cambiava se si era cavalieri o stallieri.
Ippocrate diceva:
Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo
Con il fiorire delle prime arti mediche, anche la tavola dei nostri antenati cambiò.
La cucina medievale veniva costruita dividendo il corpo in 4 umori, corrispondenti a 4 liquidi che sono contenuti nel nostro corpo.
(4...non vi fa venire in mente nulla? Vi dice niente i 4 Elementi della Magia?!)
In base allo stato di salute veniva costruito un piano alimentare adeguato.
Gli umori erano 4, come gli elementi:
il fuoco → la bile, gialla del fegato, calda e secca;

l’aria → come il sangue del cuore, calda e umida;

l’acqua → come la flemma del cervello, fredda e umida;

la terra → come la bile nera della milza fredda e secca.
A questi quattro umori corrispondevano quattro stati d’animo:
*collerico,
*sanguigno,
* flemmatico
*melanconico.
Un loro sbilanciamento faceva sentire male il corpo. E questo è un po' anche il pensiero del Reiki. La scuola medica, ad esempio, consigliava di bere birra  se si voleva agevolare la diuresi ed il vino bianco rispetto al rosso, che invece io adoro, era considerato troppo forte.
Il cibo doveva essere molto sminuzzato per essere digerito in maniera più veloce e doveva essere ingerito in ordine di peso, altrimenti andava in putrefazione nel corpo. Era necessario avere sia un aperitivo che un digestivo, entrambi a base di erba e frutta usate a seconda del loro utilizzo medico....e magico, aggiungo io.
I cibi dovevano essere sempre umidi perché umida è la natura del corpo umano.
C’erano cibi umidi o secchi e freddi o caldi e rispettivi metodi di cottura. Per esempio il maiale era caldo e umido e si poteva arrostire, mentre il vitello era caldo e secco e andava bollito.
Contrariamente a quanto si possa pensare il galateo a tavola, sia elle famiglie abbienti che non, era molto importante.
Si mangiava seduti a tavola, non più coricati come in epoca romana, le posate si usavano solo per tagliare il cibo che quindi veniva servito in portate già porzionate davanti agli invitati, che si servivano da soli riempiendo dei piatti commestibili fatti di pane. Si mangiava con le mani e si usavano dei bicchieri in comune,⏩ da qui nasce l’abitudine di pulirsi la bocca prima di bere.⏪...magari non sgridiamo troppo i nostri figli se continuano a voler mangiare con le mani...stanno semplicemente portando avanti vecchie tradizioni 😂.
Tra una portata e l’altra ci si sciacquava le mani. Quindi a tavola c’erano delle scodelle d’acqua e delle tovaglie di lino. Le posate venivano usate solamente nell’impero d’Oriente.
Visto che quando si mangiava ci si sporcava molto, le donne mangiavano separate dagli uomini per mantenere una certa immagine di purezza.
I bicchieri erano di terracotta o di vetro, di pregio maggiore, per usi goliardici si usava il corno potario, retaggio delle antiche usanze barbariche.
Fin dall'epoca romana esisteva già il cibo cotto da altri venduto in strada ed era venduto per persone che non avevano tempo di cucinare perché lavoravano.
Ricordiamo che in epoca medievale una zuppa poteva essere pronta non prima di tre/quattro ore di cottura; per il maiale ce ne volevano minimo 6...il fuoco ha i suoi tempi e in cucina come in magia non bisogna mai aver fretta ma essere pazienti ma alcuni di questo lungo tempo non me disponevano.
Per conservare gli alimenti o si scava una cantina fredda dove poter mettere del ghiaccio oppure si salavano o affumicavano gli alimenti o si preparavano marmellate. I monasteri avevano molti ambienti destinati alla lavorazione degli alimenti, sia per il proprio sostentamento, sia per poterlo vendere esternamente.
Si mangiava nelle sale da pranzo e le cucine di solito erano o in un angolo della sala da pranzo o al piano interrato.
Non esistevano i ristoranti  per cui ognuno mangiava in casa propria. Solo dopo la rivoluzione francese iniziarono a nascere i primi luoghi di aggregazione culinaria in quanto i cuochi dei nobili rimasero senza lavoro e iniziarono a lavorare in proprio.
In età romana il grano era l’alimento principale della popolazione...ironia del destino io oggi ne sono allergica!
L'’impero si preoccupava di seminarne in grande quantità in Sicilia e in Egitto e lo importava a Roma e nel resto del territorio. I cereali si consumavano non solo panificati ma soprattutto in forma di zuppe e polente. Col frazionamento geografico ciò venne meno e si creò un’economia di sussistenza: pane e zuppe continuarono ad essere la base dell’alimentazione ma si consumavano i cereali disponibili localmente, quali la segale, il miglio e l’avena, grano e farro diventarono alimenti più nobili.
La pasta era nota già dall’epoca romana, ma fino al Rinascimento si consumò avvolta dentro pizze rustiche (mia zia faceva una pizza ripiena di pasta che era la fine del mondo). Volendo ironizzare sull’alimentazione dell’epoca si può dire che i vegani non sono nati oggi ma già esistevano all’epoca. Erano i ceti sociali più poveri a non potersi permettere carne, formaggi e derivati. Verdura e legumi erano così alla base dell’alimentazione medievale.
Tutti i cibi provenienti dal continente americano, come patate-fagioli-pomodori, non esistevano per cui si cucinava molto spesso "in bianco" o con spezie orientali che coloravano le zuppe e gli alimenti dell'epoca.
Il pesce era per i poveri mentre la carne per i ricchi eccetto nei periodi di digiuno religioso. Raro il vitello, il pollo di uso comune ma non si usava spesso e del maiale si usava soprattutto il grasso perché l'olio di oliva non sempre era disponibile ed era molto costoso. Di carne ne facevano largo uso soprattutto i ricchi tanto che spesso soffrivano di gotta chiamata all'epoca "la malattia dei Re".
Il latte non veniva bevuto sia perché considerato solo alimento per i bambini ma soprattutto perché ci si nutrivano i Barbari, sia perché non si conservava bene. Molto utilizzati invece erano i formaggi:  furono i monasteri dell’epoca a creare il parmigiano, il brie e la mozzarella usando le bufale che i longobardi trafugarono agli arabi dopo averli sconfitti sul Garigliano.
Molte delle ricette medievali si sono perse ma nei monasteri ancora si usa qualche accorgimento di cottura dell'epoca.
I latticini essendo di derivazione animale non si usavano in tempi di Quaresima e spesso si usava il latte di mandorla alla base di molte creme infatti. Si faceva naturalmente un grande uso di erbe aromatiche e spezie, di derivazione orientale e costose, sia per conservare il cibo sia per dare ostentazione di ricchezza.
Una pianta molto usata in epoca medievale è il rafano, una radice della stessa famiglia del wasabi usato per il sushi.
La cucina medievale non prevedeva l’uso del dolcepoiché c’era una fusione continua tra il dolce ed il salato. Questo è rimasto ancora oggi in alcune ricette regionali. In Campania si prepara ad esempio la pizza di scarola che può prevedere l’uso dell’uva passa o le sarde in saor del Veneto che usa uva passa e pinoli con cipolla caramellata.
I barbari portarono il sidro, il vino fatto con le mele, e ci fu un riutilizzo della birra. L’uso del vino tipico delle popolazioni mediterranee fu preso nell’eucarestia. Un contadino medievale con un terreno collinare poteva coltivare vigneti e quindi bere vino. Chi invece aveva appezzamenti di terreno in pianura coltivava cereali, con cui produceva invece birra.
Di questi capolavori culinari, perché tali li reputo, ne sono pieni i dipinti e in quasi in ogni regione italiana c'è almeno una rievocazione storica in cui ci si può immergere in un tempo che fu e quando posso cerco di non farmela mancare.
Ovviamente da strega quale sono cerco sempre di mettere un po' di magia nei miei piatti e l'ingrediente che non manca mai né nel dolce che nel salato è quello che rende ogni piatto buonissimo: l'Amore.
Ricordatevi che i piatti ne risentono molto dei vostri stati d'animo e se sarete in una giornata no di sicuro anche il vostro cavallo di battaglia verrà una schifezza per cui quando vi avvicinate ai fornelli siate innanzitutto grati per quello che gli dèi vi hanno concesso di poter mangiare e non rovinatelo con la rabbia o il disprezzo.
Se proprio non ci riuscite...un bel panino aggiusta le cose!




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